Il multiverso di Coherence

A ottobre, Oggiscienza ha ospitato uno speciale sulla scienza nella fantascienza e mi hanno chiesto di scrivere qualcosa. Io mi sono fatto prendere la mano e ho prodotto un po’ di roba, che ora ripropongo qui. Il quinto pezzo è la recensione di Coherence, di James Ward Byrkit, premiato al festival della fantascienza di Trieste.

McGuffin?

Una cometa, otto personaggi e il gatto di Schrödinger. Questi, insieme a una buona dose di bravura, gli ingredienti con cui James Ward Byrkit ha confezionato Coherence, film di fantascienza low-budget che si è aggiudicato il premio Wonderland al Trieste Science+Fiction.

Quattro coppie di amici si ritrovano per una cena. Si abbracciano, scherzano, e si scambiano aneddoti come fa chi si conosce da tempo e ha condiviso molto. Sullo sfondo, accennato e commentato con vaga curiosità dai protagonisti, c’è il passaggio di una cometa, più vicina del solito al nostro pianeta. Nonostante qualche momento di nervosismo e l’affiorare di qualche rimpianto, la cena procede e crea nello spettatore quella tensione da evento imminente che dà ritmo a tutto il film.

Scusate, non potevo resistere

Pian piano, iniziano infatti a verificarsi le prime stranezze: schermi di cellulari che si rompono, misteriosi blackout, rumori dall’esterno. E sarà proprio esplorando l’esterno della casa che i protagonisti incontreranno il mistero più grande: qualcosa è cambiato nella realtà che conoscevano. Uno di loro ha un fratello fisico, che gli aveva detto di chiamarlo nel caso fosse successo qualcosa di strano durante il passaggio della cometa. La rottura dei cellulari impedisce questa telefonata ma il ritrovamento di un libro, appartenuto al suddetto fratello, dà ai protagonisti e agli spettatori una chiave di lettura della situazione: si parte dal gatto di Schrödinger e dalla decoerenza quantistica – cui rimanda il titolo stesso del film – per arrivare a parlare di realtà molteplici.

Insieme ai viaggi nel tempo, i mondi paralleli sono uno dei materiali più incandescenti da maneggiare per un autore. Troppo facile perdere la bussola, ora deragliando verso ipotesi inutilmente complicate, ora crollando nelle più gratuite assurdità. L’eccesso di rigore scientifico può uccidere la narrazione ma, esagerando nell’altro senso, si rischia facilmente di incorrere in contraddizioni, incongruenze e insensatezze varie. Tutte cose che Coherence, per fortuna, non fa.

Precedenti illustri

Byrkit usa l’elemento fantascientifico come innesco della sua storia ma per svolgerla sceglie il registro del thriller, contaminandolo con elementi di tensione presi dall’horror (i personaggi isolati in una casa) e appoggiandosi all’improvvisazione degli ottimi attori. Non ci sono né professorali spiegazioni né sciocche e insensate citazioni, bensì un uso intelligente ed equilibrato dello spunto scientifico per innescare le reazioni a catena che stravolgono i rapporti che i personaggi hanno fra di loro e con sé stessi. Altro grande punto di forza del film è il ritmo: ogni volta che la trama sembra destinata ad arenarsi in un punto morto, succede qualcosa che cambia le carte in tavola e ridare vigore alla narrazione, senza però creare quell’effetto da accumulo di sorprese che può facilmente stancare. L’impalcatura di Coherence tiene per tutti i novanta minuti e non crolla, come talvolta accade in storie di questo tipo, neanche nel finale.

Il riuscitissimo film va quindi a inserirsi in un preciso filone della fantascienza, quello caratterizzato da budget bassi, poche ambientazioni (in genere interni) e un numero ristretto di personaggi, al quale appartiene anche un altro dei vincitori del festival di Trieste, l’americano Time Lapse (che, per quanto interessante e piacevole, non riesce a non ingarbugliarsi un po’ con i paradossi temporali). In questo filone, Coherence può tranquillamente accomodarsi a fianco di cult come The Cube senza venirne sminuito.

16 Pensieri su &Idquo;Il multiverso di Coherence

  1. Coherence ? Che brutto film….
    senza ironia, senza fantasia….sembra scritto da un secchione di fisica senza gusto. E a tratti francamente incomprensibile. ..anche se ne sostieni “il rigore” (mah….)
    Invece, come mai legittimi un blog come quello di pennetta enzo, intervenendo? Quella è spazzatura, lascia perdere.

  2. The cube ? Altro sopravvalutato filmaccio semi splatter anni 90. Guarda che il cinema e’ ancge cultura, musica, pietà, bellezza. Proprio non so dove siano nelle opere che proponi, tra l’altro francamente meglio orrende dal punto di vista anche solo meramente fugurativo. Molto meglio l’esercito delle 12 scimmie allora. O anche il piu recente the moon.
    Comunque sono anni che non vediamo un film di fantascienza che si elevi al rango di capolavoro…forse kubrick ha esaurito il genere tanto tanto tempo fa….

  3. L’idea di uccidere il proprio “doppione” poi è talmente ripugnante per un pubblico europeo da sembrare fortunatamente inverosimile.. .e il ritmo del film ne acquista proprio in virtù del fatto che siamo ormai consapevoli di vedere un college movie…insomma due dita in gola dopo la cena.
    …ma si dai gettiamolo nel novero dei film tanto ambiziosi quanto irrimediabilmente falliti, troverà nell osceno “gattaca” , ottima compagnia….trascinando con se tutto l’insopportabile parco attori da middle class americana, talmente pessimi da essere ancora peggio del film.

  4. Fotografia inesistente (la’ fuori sembra un garage in cui siamo chiusi dentro, e quei personaggi dalle movenze scimmiesche con quelle insulse torce….davvero terribile)…. un regista che non indovina un’inquadratura, con quei primi piani insignificanti su mani e oggetti…, ti prego basta,non parliamone piu.

    • Gentile Otello, si dà il caso che io, oltre a essere un inguaribile simpaticone, abbia anche a) la moderazione dei commenti attiva e b) un lavoro, per cui se non pubblico i commenti può anche essere che non abbia avuto tempo di leggerli.
      Detto questo, ti ringrazio per la tua umile lezione di cinema. Come appunto per la prossima volta, però, ti chiedo di evitare la raffica di commenti. Ne basta uno.
      Per quanto riguarda Pennetta, la comunicazione della scienza è il mio lavoro, quindi non vedo motivi per evitare certi siti, pur non essendo d’accordo con pressoché nulla di quel che ci leggo.

  5. ma ci mancherebbe,ognuno si sceglie gli interlocutori che vuole. pennetta enzo tuttavia mi pare si guardi bene dal mettere piede qui,peccato perchee’ avrei giusto un paio di cosettine da chiarirgli sul quello che lui chiama “dna degenerato” (roba da pazzi) . O a quell’altro,masiero giorgio,che va sostenendo i “domini di coerenza” dell’acqua (ah ah ah).
    un’ultima cosa,lo vuoi vedere un bel film di quasi-fantascienza (davvero uno dei piu’ belli sull’ IA),low badget,splendido nella recitazione,nelle musiche,leggero e geniale nella sceneggiatura come quel minuetto di petzhold? e con un finale paradossalmente tanto verosimile da far rifletter?
    e’ tutto tuo se ti fidi di me :
    https://www.youtube.com/watch?v=SJtvNuHQU-w
    saluti.
    ps,lavoro anche io.

  6. facci un favore,greylines,lasciali perdere. per loro avere una persona seria che cerchi di farli ragionare e’ gia’ una vittoria,credimi. stanno bene dove sono,a farneticare col loro amico di estrema destra da una radio digitale. va benissimo cosi’.

    • Mi faccia lei un favore, Otello: non continui a ripetermi cosa dovrei fare. Ho già una madre per quello. Che lei non è d’accordo mi pare di averlo capito, le assicuro che non ha bisogno di ribadirlo a ogni occasione. Inoltre, questo post parla di un film, non degli antidarwinisti, quindi facciamo che restiamo in topic.

        • Greylines,scusa se insisto,e non e’ per prendere il posto di tua madre….ma non hai capito che e’ gente in malafede? non vedi che quando li metti davanti all’evidenza NON SANNO FARE ALTRO che dire “ma questa e’ microevoluzione”…ah ah questi “pretenderebbero” la ricostruzione degli ultmi 3 milioni di anni in laboratorio…dai su lo sapevamo anche prima che non avevano uno straccio di argomento,no? in compenso stanno cercando di convincerti a scrivere un articolo per il loro “blog” dove si deride (v. caso della rompighiaccio bloccata in antartide) ,si offende (v. immagini di Darwin,tra i fondatori della neurologia moderna,sempre ritratto in pose caricaturali o allusive),si propalano informazioni ideologiche senza fondamento (vatti a vedere che immani cazzate scriveva l'”esperto” pennetta enzo in termini di fisiologia della visione). Io lascerei perdere : per gente senza alcuna preparazione che discute di queste cose piu’ o meno a livello di una sagrestia,o di una tertulia dell’opus dei,avere una firma “scientifica” e’ gia’ una vittoria. Non cascarci,non lo meritano (vedi caso Cangiamila,anemia falciforme con “DNA degenerato” ,grafici errati sul gw,posizioni storiografiche assurde,offese verso organizzazioni laiche come save the children etc etc). Lasciali con Fratus nel loro ghetto,dammi retta.sono in tre,che in tre restino.

          • Scusa ma non ti scuso, perché se insisti vuol dire che mi hai preso per un ingenuo (per non dire di peggio). Credi che non sappia che non hanno argomenti? Credi che non sappia quanta ideologia c’è dietro a certi proclami?
            Io sto studiando un modello di comunicazione e questo è il mio modo di farlo.
            Possiamo dichiarare conclusa la questione?

  7. la mia era una domanda retorica,dunque immagino che anche tu sapessi che dietro al loro blog c’e’ soltanto una “ideologia”.Lo saprebbe anche uno studente di seconda media (di scuola pubblica,ovviamente :)). Quello che non voglio dare per scontato e’ se tu abbia capito o no che piu’ precisamente quella “ideologia” e’ una politica (di chiara matrice integralista cattolica) di provocazione,di insulto,di derisione (per non dire di peggio). Se si trattasse di persone disposte a “uscire” dal loro blog e a confrontarsi con gli altri capirei la tua posizione,ma dato che quel blog appare concepito come “macchina da propaganda” intervenire,anche criticamente, significa legittimarlo sul piano politico.E se e’ vero come e’ vero quello che dici tu ,ossia che non esiste alcuna discussione,alcun dibattito tra la scienza “ufficiale” e quella di pennetta,allora dialogare,”fraternizzare”,polemizzare con queste persone e’ anche una questione eminentemente politica. In parole povere : credo che con chi parla di “dna degenerato” non si deve parlare non solo e non tanto per motivi scientifici,ma per motivi etici e politici. E lo stesso : deridere il lavoro degli altri attiene alla politica,a una pessima politica che purtroppo abbiamo gia’ conosciuto nella nostra storia,non alla scienza.Come Wittgenstein insegna,il linguaggio e il dialogo presuppongono sempre un minimo comune denominatore etico,e politico.
    comunque fai pure come credi,la mia e’ solo un’impressione personale,ovviamente.e non offenderti,se non ti stimassi non ti scriverei.

  8. ops ho letto adesso il tuo ultimo post,pare che siamo giunti alle stesse conclusioni nello stesso momento (considerando incidentale l’ora di ritardo nella sala operatoria dove lavoro).
    condivido pienamente,saluti.

  9. ciao,sono passato per salutarti…
    anzi no,volevo dirti….lascia perdere dai…la discussione e’ a livelli semplicemente miserabili…ma cosa vuoi ottenere da quella gente? non capisci che sono dei fanatici? o comunque personaggi non in grado di modificare qualche posizione? ci perdi tempo,ci rimetti in salute.
    non contano niente,non esistono,lasciali in quella brodaglia in cui sono finiti.
    senti un po’ invece,dato che qui il problema e’ meramente politico (solo a sentire continuamente il nome “darwin” da gente che non ha la piu’ pallida idea di chi fosse e di che importanza ha avuto mi da’ la nausea…) perche’ non cerchiamo forme di opposizione alla pseudoscienza portata avanti “con soldi pubblici” ? mi riferisco ai soldi alle scuole private,ai sostegni dati dalle universita’ a emeriti cialtroni….voi di le scienze potreste fare qualcosa in questo senso,no? capisco che il governo renzi li protegga,ma iniziare a creare una rete di accademici e di scienziati dal tono “forte” potrebbe servire credo. pensaci su.
    buone cose.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.