Alieni, apocalisse ed ecologia

Da Wired, 23 novembre 2017

Una variopinta comitiva di alieni atterra su un pianeta tetro e desolato. Non sono invasori o esploratori, bensì turisti intergalattici che fanno parte di un tour organizzato il cui obiettivo è visitare un luogo molto caratteristico: la Terra. Non la Terra dove viviamo noi ma quella del futuro, nella quale non c’è più traccia degli esseri umani. “Intellettualmente e tecnologicamente la loro era una società molto evoluta. Così evoluta che si è distrutta da sola!”, dice la guida.

Così inizia Non è mica la fine del mondo, il nuovo fumetto di Francesca Riccioni e Tuono Pettinato, pubblicato da Rizzoli Lizard. I due autori tornano a lavorare insieme dopo Enigma, il graphic novel del 2012 che racconta la vita di Alan Turing, realizzando una storia completamente diversa. Invece di concentrarsi sulla figura di uno scienziato – Francesca nel 2015 aveva realizzata anche un fumetto su Ettore Majorana, illustrato da Silvia Rocchi – hanno puntato sulla fantascienza e sull’ironia per parlare di un problema più che mai attuale: il riscaldamento climatico.

L’espediente dei turisti alieni si rivela fin da subito efficace, poiché consente al lettore di ripercorrere le tappe dell’estinzione dell’uomo come se vi assistesse dall’esterno, cogliendo quindi quella prospettiva a lungo termine che spesso manca nel dibattito politico su come arginare l’influenza antropica sul riscaldamento globale. Questo perché “eventi che si sviluppano in tempi geologici enormi non sono facilmente percepibili nell’arco di una vita umana”, sottolinea il cicerone virtuale della guida Only Planets, che una famigliola di alieni consulta mentre esplora per i fatti propri il pianeta, allontanandosi dal gruppo organizzato.

Francesca Riccioni trova un bell’equilibrio nei testi fra la divulgazione e la fluidità narrativa, riuscendo a rappresentare la complessità di una questione nella quale si intrecciano tematiche scientifiche, politiche, economiche e sociali. Dal ciclo del carbonio ai carotaggi, dai profughi ambientali alle fonti di energia, dalla storia dell’industrializzazione umana al protocollo di Montreal (citato come esempio di collaborazione internazionale su un tema ambientale globale); tanti sono i temi che vengono toccati e la scelta è chiaramente quella di dare le informazioni di base necessarie per offrire una panoramica ad ampio raggio sul tema.

Non è mica la fine del mondo è un fumetto per ragazzi con un forte messaggio ambientalista, che passa attraverso un’importante presa di coscienza, ben raffigurata da un’efficace vignetta che deve essere capovolta per essere letta: il punto non è salvare il pianeta, ma salvare la propria specie da una possibile estinzione. Il che non significa fregarsene della natura, ma avere presente quale sia la vera posta in gioco. “Mi pare che la natura riesca a difendersi anche da sola”, osserva uno degli alieni vedendo la vegetazione che avvolge palazzi da tempo disabitati. Un concetto, questo, ribadito più volte nel fumetto, anche ricorrendo a celebrità come il comico americano George Carlin, che aveva affrontato il tema in un suo spettacolo nel 1992.

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