Evoluzione senza selezione: il caso dell’apparato di Golgi

Da Pikaia, 21 ottobre 2016

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L’interno di ogni cellula è animato da una intensa attività biologica, ripartita in diversi distretti collegati da un complesso sistema di trasporto. Uno di questi distretti è l’apparato di Golgi, una struttura costituita da una serie di cisterne appiattite e affiancate, simile a una pila di frittelle. L’apparato di Golgi si trova nella maggior parte delle cellule eucariote, in genere vicino al nucleo e, soprattutto, al reticolo endoplasmatico, ed è coinvolto in diversi importanti processi cellulari. Una delle sue principali attività consiste nella modifica post-traduzionale delle proteine, cioè nell’aggiunta di nuovi gruppi funzionali alle proteine appena sintetizzate che escono dal reticolo endoplasmatico. Un meccanismo che può essere paragonato a quello di un ufficio postale, che attacca etichette specifiche sui pacchi per poi mandarli in diversi luoghi. Che in questo caso possono essere altri distretti cellulari oppure lo spazio esterno alla cellula.

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Venticinque piccole ossa

Da Pikaia, 28 settembre 2016

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Cinquantasei milioni di anni fa, nel corso dell’epoca geologica chiamata Eocene, il nostro pianeta stava attraversando una fase di riscaldamento globale, il Massimo termico del Paleocene-Eocene, che incoraggiò la dispersione dei mammiferi nei continenti settentrionali. I più antichi fossili di Primati dall’aspetto moderno, i cosiddetti Euprimati, risalgono proprio a quel periodo e già allora risultavano divisi in due grandi sottogruppi: gli Adapidi, da cui discendono gli Strepsirrini, il sottordine che include lemuri, loro e galagoni; e gli Omomidi, che si ritiene fossero gli antenati degli Aplorrini, il sottordine cui appartengono tarsi e scimmie.

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L’evoluzione scritta nei denti

Da Pikaia, 27 agosto 2016

dentiI denti, così come le ossa, sono indizi di grande interesse per chi studia l’evoluzione. Più di trecento geni controllano lo sviluppo e la formazione dei denti ma la maggior parte delle informazioni di cui disponiamo su questi geni provengono da studi condotti sui topi. Difficile quindi comprendere i dettagli dei processi evolutivi dei nostri denti, viste le tante differenze morfologiche con quelli dei topi e i 70 milioni di anni di evoluzione che ci separano da loro.

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Solitarie o sociali? Nuove scoperte sulle formiche ancestrali

Da Pikaia, 12 luglio 2016

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Siamo abituati a pensare alle formiche come insetti fortemente sociali, organizzati in una struttura gerarchica e con un’efficiente divisione dei ruoli, ma i primi esemplari di questa specie potrebbero essere stati ben diversi. Alcuni scienziati avevano infatti ipotizzato che alcune delle prime formiche fossero predatori specializzati e solitari, e una recente scoperta sembra avvalorare questa tesi.

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