“Climate change”, un gioco da tavolo sul cambiamento climatico

Da Oggiscienza, 6 maggio 2020

Abbiamo spesso parlato di giochi, qui su Stranimondi. Giochi a tema scientifico, ovviamente, grazie ai quali è possibile esplorare lo spazioriscoprire le storie di grandi scienziate oppure immergersi nelle problematiche di chi soffre di disturbi psicotici. Giochi che nascono per coinvolgere e divertire, ma che riescono comunque a trasmettere concetti grazie alle meccaniche ludiche; si impara non leggendo o ascoltando spiegazioni ma “vivendo” situazioni, sperimentandole tramite le dinamiche del gioco che ci costringono ad analizzare un problema e a sviluppare strategie in base alle regole di cui disponiamo. L’efficacia di questi metodi è tale che cominciano a emergere casi in cui lo sviluppo di un gioco – educativo, ma progettato per divertire – rientra negli obiettivi di comunicazione di progetti di ricerca europei.

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La scienza di The Witcher

Da Oggiscienza, 8 gennaio 2020

Ai romanzi si sono ispirati gli sviluppatori di CD Projekt Red, sfornando tre videogiochi che, grazie alla loro qualità tecnica e narrativa, hanno ottenuto un enorme successo. Sono poi usciti giochi di ruolo, da tavolo, di carte, gadget e cosplay, fino a culminare nella serie tv che Netflix ha lanciato il 21 dicembre, dopo un’intensa campagna promozionale e un hype piuttosto elevato. L’obiettivo della piattaforma di streaming è infatti di catturare i tanti spettatori rimasti orfani di Trono di Spade con una nuova saga dove si mescolano intrighi, magia, creature fantastiche, sesso e combattimenti.

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Tassonomia draconica, dal folklore a Nature

Da Oggiscienza, 2 ottobre 2019

Qui su Stranimondi abbiamo recentemente raccontato come diversi autori fantasy siano stati in grado di raccontare il rapporto dell’uomo con la natura evidenziandone sfumature ed elementi di complessità. Potrà sembrare strano, visto che il fantasy è spesso considerato irrazionale e decisamente poco scientifico, ma si tratta di un mito che si basa su fraintendimenti e pregiudizi. Certo non mancano romanzi, film e giochi di questo genere che giocano sulla facile retorica del “ritorno alla natura”, e su rozze contraddizioni fra boschi verdeggianti e città sporche e caotiche, ma ci sono anche autori che hanno saputo trovare interessanti spunti scientifici per le loro storie di maghi ed eroi.

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Il fantasy e l’ecologia. Gli eroi perduti di Simone Laudiero

Da Oggiscienza, 3 luglio 2019

Un mondo pre-industriale oppresso da un regno autoritario ed espansionista; una minaccia ancestrale; un manipolo di eroi destinati ad affrontarla. Sono alcuni fra i più classici cliché di molti romanzi fantasy e li si ritrova anche nel ciclo degli Eroi Perduti, di cui è recentemente uscito il secondo episodio, Il ritorno del mare (Edizioni Piemme 2019, 352 pagine, 16 €). Ma l’autore, Simone Laudiero, non si accontenta di questi stereotipi e va ben oltre. Tanto per cominciare, il suo mondo non nasce dall’ennesimo riciclo delle idee e atmosfere tolkieniane ma è molto più influenzato dalle culture mediterranee – non a caso il fulcro dell’ambientazione è un mare, la Croce Azzurra. Ma soprattutto, questo secondo romanzo esplicita in maniera chiara la metafora di una situazione di grande attualità nel nostro mondo, su cui è imperniata la saga.

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