“Climate change”, un gioco da tavolo sul cambiamento climatico

Da Oggiscienza, 6 maggio 2020

Abbiamo spesso parlato di giochi, qui su Stranimondi. Giochi a tema scientifico, ovviamente, grazie ai quali è possibile esplorare lo spazioriscoprire le storie di grandi scienziate oppure immergersi nelle problematiche di chi soffre di disturbi psicotici. Giochi che nascono per coinvolgere e divertire, ma che riescono comunque a trasmettere concetti grazie alle meccaniche ludiche; si impara non leggendo o ascoltando spiegazioni ma “vivendo” situazioni, sperimentandole tramite le dinamiche del gioco che ci costringono ad analizzare un problema e a sviluppare strategie in base alle regole di cui disponiamo. L’efficacia di questi metodi è tale che cominciano a emergere casi in cui lo sviluppo di un gioco – educativo, ma progettato per divertire – rientra negli obiettivi di comunicazione di progetti di ricerca europei.

In questo filone si inserisce anche Climate Change – the board game, un gioco incentrato sull’effetto dei cambiamenti climatici sulle specie animali realizzato da Michela Leonardi, ricercatrice all’Università di Cambridge. Laureata in archeologia preistorica all’Università di Ferrara, Leonardi lavora in un ambito interdisciplinare dove si incontrano genetica di popolazioni, modelli ecologici, archeologia ed evoluzione. In particolare, dal 2015 – prima a Copenaghen e ora in Inghilterra, nel gruppo del professor Andrea Manica – studia l’evoluzione e la distribuzione delle specie nel tempo in relazione al clima.

«Volevo partecipare a una serie di attività divulgative nelle scuole e gli organizzatori consigliavano di fare qualcosa di pratico, che risulta più interessante di una presentazione e ha più probabilità di far passare un contenuto scientifico. Ma la mia attività di ricerca si svolge al computer, cosa potevo fargli vedere?», ci racconta Leonardi. «Allora ho provato a individuare i concetti più importanti del mio lavoro e a costruirci intorno un gioco da tavolo, per cercare di spiegare come funziona l’evoluzione in relazione al cambiamento climatico». Leonardi era già appassionata di giochi da tavolo: fra i preferiti cita Ricochet RobotsTicket to rideNome in codice e soprattutto Evolution (di cui abbiamo parlato qui, insieme ad altri titoli sullo stesso tema). «Ma il mio sogno è imparare a giocare di ruolo per diventare una brava master e dedicarmi a Würm, ambientato nell’ultima fase dell’Era Glaciale», ci confessa. «Per ora sto facendo pratica con Dungeons & Dragons».

Così, nelle vacanze di Natale del 2019 Leonardi inizia a lavorare al suo prototipo, lo fa provare agli amici e finalmente a febbraio arriva la prima sessione di gioco con le scuole, nell’ambito del progetto Meet the expert del Museo di Zoologia dell’Università di Cambridge. «Avevo bisogno di un gioco che si spiegasse in pochi minuti e che durasse non più di mezz’ora, per lasciare un po’ di tempo alla fine da dedicare alla discussione dei contenuti scientifici. Chiaramente, quindi, non poteva avere una componente strategica profonda come altri prodotti in commercio, però per me era importante che fosse divertente». La prova sul campo, al museo, è molto incoraggiante. «Il riscontro che ho avuto da studenti, insegnanti e anche dalla direttrice delle attività è stato positivo. Per me non è stato semplice integrare le spiegazioni scientifiche nel flusso del gioco, cosa su cui sto lavorando per migliorare, però ho fatto domande prima e dopo, e ho visto che i concetti che volevo far passare erano passati».

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