Pulcini sacri e varianti genetiche

Da Pikaia, 24 luglio 2017

Seimila anni sono passati da quando i gallinacei selvatici delle giungle asiatiche sono stati addomesticati. L’evoluzione del pollo (Gallus gallus domesticus) è quindi strettamente legata al suo rapporto con l’uomo e la relativa brevità di questo arco temporale, unita alla buona conoscenza dell’architettura genetica responsabile dei tratti del pollo, fanno di questo animale un ottimo modello per studiare gli effetti della selezione artificiale sulla frequenza delle diverse varianti di geni.

Due di essi in particolare hanno attirato l’attenzione dei ricercatori: TSHR e BCDO2.
TSHR è un gene coinvolto nella crescita, nella regolazione metabolica e nella riproduzione. I polli moderni ne hanno una variante recessiva che è ritenuta responsabile della perdita della capacità di riprodursi solo in determinati periodi e che è stata associata sia a una maggior frequenza di deposizione delle uova, sia a una ridotta aggressività. Due tratti vantaggiosi dal punto di vista dell’addomesticamento. BCDO2 è invece coinvolto nella colorazione della pelle e la sua variante recessiva, responsabile del colore giallo, potrebbe essere stata selezionata dall’uomo o perché considerata segno di buona salute dell’animale o per ragioni puramente estetiche.
Già nel 2014, Greger Larson, dell’Università di Oxford, aveva coordinato una ricerca sulla frequenza di questi geni in un centinaio di resti di ossa di pollo provenienti da diverse zone europee, i più antichi dei quali risalivano a circa 2.200 anni fa. Purtroppo, i ricercatori non erano riusciti a caratterizzare il ritmo e l’intensità del processo di selezione. Oggi però, Greger Larson, insieme a Liisa Loog (Oxford, Cambridge), Anders Eriksson (Cambridge, King’s College) e Mark Thomas (UCL), insieme ad altri ricercatori provenienti da diverse università britanniche e dall’Istituto di Paleoanatomia di Monaco, hanno condotto una nuova serie di analisi su campioni di DNA ottenuti da ossa di polli antichi e moderni, utilizzando un approccio basato sulla statistica Bayesiana sviluppato apposta per studiare l’evoluzione genetica di un animale domestico in parallelo ai cambiamenti culturali avvenuti nelle popolazioni umane.

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