Letture del mese – Settembre/ottobre 2018

Il lavoro, la nascita dell’associazione Scettici e Informati, la famiglia e Pathfinder: Kingmaker hanno ridotto drasticamente il mio ritmo di lettura in questi ultimi due mesi. Ciò non mi ha impedito di continuare la serie del Mongolian Wizard con due nuovi capitoli, The fire gown e The day of the kraken, che confermano l’idea che mi sto facendo di questo esperimento di Michael Swanwick: meno estroso ed eclettico dei suoi lavori migliori, decisamente più lineare ma comunque interessante, con una bella ambientazione, alcune belle idee e una scrittura come sempre di qualità.

Anche Terminale Terra è una conferma: Lavie Tidhar è bravissimo. Questa antologia, esclusivamente italiana, raccoglie alcuni racconti molto fantascientifici e incentrati sui ricordi, sui rimpianti e sulla ricerca delle proprie identità. Quello sui cloni, l’unico a non essere ambientato nel mondo di Central Station, è una perla surreale e travolgente. Come avevo promesso, ho parlato di questo scrittore in un articolo su Esquire.

Ho scoperto Millenials – il nuovo mondo quasi per caso e ho avuto l’opportunità di leggerlo in anteprima (uscirà il 30 ottobre). Ed è stata una gran bella sorpresa, firmata dal collettivo La Buoncostume, perché non è il solito post-apocalittico, non è il solito distopico, non è il solito young adult. E allora cos’è? Sto preparando una recensione quindi portate pazienza, nell’attesa sappiate che vale la pena leggerlo e che, se volete, potete farvi un’idea degli autori guardando questa serie di… come chiamarli, book trailer?

Quella dell’astronauta è una figura per certi aspetti mitica, l’incarnazione moderna di quegli esploratori che nei secoli precedenti partivano verso terre ignote. È un mestiere singolare, che richiede grande dedizione, disciplina, capacità di adattamento e anche fortuna, come racconta Samantha Cristoforetti nel suo Diario di un’apprendista astronauta. Un libro che, come la stesa autrice dichiara fin dall’inizio, non vuole né compiacere i lettori né insegnar loro qualcosa, ma raccontare una storia.

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