Ritorno al futuro. Quando la narrativa prevede la scienza

Da Oggiscienza, 23 ottobre 2015

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Dai libri ai film, dai fumetti alle serie televisive, fino ad arrivare ai videogiochi, la scienza è sempre più presente in un’ampia varietà di forme narrative. Una tendenza che rispecchia l’evoluzione del rapporto fra scienza e società, e che evidenzia timori e speranze legate all’incalzante progresso scientifico-tecnologico di cui siamo spettatori e protagonisti. Gli autori contemporanei sono immersi in un contesto nel quale la scienza è pervasiva e le storie che essi producono non possono che esserne influenzate.

Da un lato, infatti, c’è il forte bisogno di riflettere sui cambiamenti del mondo in cui viviamo, caratterizzato dalle continue scoperte sulla nostra natura biologica, sul nostro impatto ecologico e sulla struttura fisica del nostro stesso universo, per non parlare del flusso continuo di innovazioni tecnologiche. Dall’altro c’è l’altrettanto forte necessità di raccontare vicende che risultino credibili ai lettori e spettatori odierni; le teorie e le conoscenze scientifiche possono infatti diventare un eccellente strumento narrativo, sia come fonte di creatività sia per dare solidità e coerenza a una trama.

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Ve l’ho già detto che sono stato al Comic-Con?

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Man mano che ci si avvicina a Downtown, il loro numero comincia ad aumentare. Alcuni li identifichi subito: hanno già i loro zaini-borsa e i loro badge, che ti vien voglia di sbirciare per capire se sono visitatori, espositori, professionisti o che altro. Altri ne sono sprovvisti, ma li riconosci comunque dalle magliette, dalle spille sulle borse e da quell’eccitazione che chiunque sia stato qualche volta a Lucca ha imparato a riconoscere nelle file di persone che camminano lungo le mura.

A tutto ciò, aggiungeteci i trolley, i bus, i palazzi. Ovunque, l’immancabile occhietto.

Lungo il tragitto scambio due chiacchiere con qualche veterano, che mi parla di quando, neanche troppo tempo fa, trovare dei biglietti non era una lotteria folle come adesso e non c’erano code estenuanti da affrontare. Di quando c’erano più comic e meno Hollywood.

Ma io ci arrivo da verginello e i confronti con il passato mi interessano fino a un certo punto.

È luglio, sono a San Diego e sto per partecipare all’evento cui ogni nerd che si rispetti sogna di andare, almeno una volta nella vita.

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Gli scienziati più improbabili del cinema

Da Wired, 27 febbraio 201504 - Gli scienziati più improbabili del cinema 1

Alan Turing e Stephen Hawking sono i più recenti membri di una lista di scienziati che hanno conquistato il grande schermo, con risultati altalenanti (nonostante l’Oscar a Eddie Redmayne per La teoria del tutto) a causa dell’eterno conflitto fra necessità drammaturgiche e attendibilità storico-scientifica. In molti casi, infatti, le loro personalità e le vicende di cui sono stati protagonisti sono state adattate secondo lo stereotipo dominante dello scienziato, che lo vuole geniale ed eccentrico ma anche socialmente distaccato se non addirittura inetto.

Ma il mondo del cinema è anche ricco di scienziati inventati, che il più delle volte sono del tutto in linea con tale stereotipo – con alcune notevoli eccezioni – e la cui credibilità scientifica è spesso traballante, a volte ai limiti del ridicolo.

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Da Endor a Turing. Gli stereotipi narrativi di cui potremmo fare a meno

Da Wired, 9 gennaio 2015

Foto: NPS Photo

Imponenti sequoie che si alzano da un sottobosco fitto di lussureggiante vegetazione. Questo lo scenario nel quale Luke Skywalker, ne Il ritorno dello Jedi, incontra la razza degli Ewok, buffe creature simili a orsetti alti meno di un metro, che lo aiuteranno nella sua battaglia contro l’Impero. La foresta mostrata nel film è quella della luna boscosa di Endor, chiamata così proprio perché interamente ricoperta di boschi. Il corpo celeste dotato di un unico ecosistema è un’ambientazione ricorrente nel mondo di Guerre Stellari ed è, in generale, un vero e proprio classico della space opera. In un articolo su io9, James Whitbrook li chiama pianeti a uso singolo e li include in una lista di stereotipi che gli autori di fantascienza e fantasy potrebbero smettere di usare.

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