Microbiologia in chiave epica

Da Oggiscienza, 16 gennaio 2019

Un tempo, gli Speziali Guaritori erano pressoché invincibili ma le cose sono cambiate: i Signori della Pestilenza sono diventati sempre più potenti e i Guaritori non hanno più l’età e la forza per contrastare le continue e spietate invasioni dei nemici dell’umanità, che sono sempre più vicini a imporre il loro ammorbato dominio. L’ultima speranza di opporsi ai Signori della Pestilenza risiede in un giovane e brillante tattico che ha sviluppato nuovi modi per dirigere i Guaritori in battaglia.

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Carte, donne e scienza

Da Oggiscienza, 10 ottobre 2018

Lise Meitner fu allieva e assistente di Max Planck (che di solito respingeva tutte le donne che volevano seguire le sue lezioni), fu la prima donna a diventare professoressa di fisica in Germania e, insieme a Otto Hahn, guidò il gruppo di scienziati che scoprirono la fissione nucleare dell’uranio. Ma fu solo quest’ultimo a vincere il Nobel nel 1944 per questa scoperta. Alice Ball, prima donna afroamericana a laurearsi all’Università delle Hawaii, a soli 23 anni sviluppò un trattamento iniettabile molto efficace contro la lebbra ma morì l’anno successivo. Il suo lavoro venne continuato da Arthur Dean, presidente della stessa Università, che pubblicò i risultati prendendosene tutto il merito.

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Super batteri e zanzare mutanti: la resistenza ai farmaci è una minaccia in continua evoluzione

Da Esquire, 27 maggio 2018

“Ciò che non uccide, fortifica”. Una frase che Nietzsche usava riferendosi alla malattia mortale della morale, ma che di sicuro si adatta bene anche a molti parassiti e microbi. Per esempio, i pidocchi; pare infatti che i trattamenti finora usati per eliminarli non siano più efficaci, tanto che negli Stati Uniti si parla di superpidocchi e si moltiplicano i centri specializzati nella loro rimozione meccanica, manuale.

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La fine della ragione

Da Wired, 9 febbraio 2018

Il nuovo fumetto di Roberto Recchioni si intitola La fine della ragione ed è uno dei prodotti di punta della neonata Feltrinelli Comics curata da Tito Faraci. È ambientato in un’Italia di un futuro prossimo – la cui società è regredita dopo una ribellione e la successiva guerra civile – e rientra a tutti gli effetti nel genere letterario del pamphlet. È una presa di posizione forte, una reazione di pancia, sentita e impetuosa. È un fumetto riuscito, raccontato in maniera intensa e incisiva, che in certi punti avrebbe potuto osare di più dal punto di vista grafico e che è destinato a suscitare polemiche. È narrato da Asso, l’alter-ego cinico e disturbante dell’autore. “La via del fumettista è la morte” proclama nella prima vignetta, katana in mano e sigaretta in bocca. Affidando a lui la narrazione Recchioni mette fin da subito le cose in chiaro: questo fumetto non va per il sottile.

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